Artropode del giorno: forbicina

Bentornati! Oggi presento un altro insetto molto comune, la forbicina (anche detta forficula o simili, nome scientifico Forficula auricularia).

maschio

Fa parte dell’ordine dei Dermatteri (che, bene o male, si somigliano abbastanza fra loro) e deve il suo nome comune al vistoso paio di cerci posti al termine dell’addome, conformati a “pinza”. L’altra parte del nome, auricularia, è dovuto alla credenza popolare che questo insetto si insinui nella testa passando dall’orecchio per farvi il nido… Ma che razza di strane idee avevano, un tempo?

Proprio le “forbici” evidenziano la differenza tra i sessi, dato che le femmine sono provviste di appendici molto più corte e meno robuste. I cerci servono sia per scopi alimentari e di difesa che per scopi riproduttivi; peraltro i maschi non sono dotati esclusivamente di grandi pinze: sono anche provvisti di due peni indipendenti e funzionali della lunghezza di un centimetro (e l’insetto solitamente è lungo pressapoco un centimetro…).

Femmina, l’ala è in evidenza

Il regime alimentare è sia zoofago che fitofago: possono sia cibarsi delle larve di insetti molesti sia intrufolarsi nel cuore delle pesche per mangiarsele (causando la rottura del nocciolo ed il proliferare di muffe). Di rado si deve ricorrere a trattamenti, solitamente l’insetto è più utile che dannoso per le colture (se vi danno fastidio, è efficace il piretro). E’ provvista di ali, anche se non si direbbe, ripiegate più volte come un paracadute al di sotto delle corte tegmine (che riparano l’ala, come le elitre nei coleotteri).

Originaria dell’Europa è stata esportata nel Nuovo Continente. Il ciclo vitale è annuale, la femmina depone nel suolo a 5 mm di profondità, accudisce le uova per evitare che vengano infettate da muffe e poi, alla schiusa, rimane con i giovani ancora per un mese.